Ti sei accorta che si parla spesso di forme del corpo e poco di forme del piede? Eppure le secondo sono importanti più delle prime, dato che in condizioni particolari possono aiutarci a compiere scelte consapevoli che beneficeranno anche la nostra salute, oltre che il nostro aspetto.

Conoscere la forma del tuo piede ti aiuterà a capire perché alcuni modelli ti fanno male, ma soprattutto ti sarà utile a valutare l’acquisto di scarpe per eventi speciali, come un matrimonio, un evento lungo in cui sai che starai in piedi per tante ore, o un viaggio all’avventura.

La differenza tra le 3 principali forme del piede è spesso minima, quindi non avere paura: dopo aver letto questo post non dovrai bruciare la tua scarpiera e ricomprare scarpe nuove per ogni occasione, avrai solo un’arma in più a disposizione, da usare se e quando avrai voglia di farlo.

Perché la verità è che i nostri piedi sono diversi tra loro, e classificarli in modo troppo netto può essere controproducente, ma osservarli e capirli è invece fondamentale per prendersene cura nel modo migliore.

Le 3 forme del piede più comuni e le loro peculiarità

Piede egizio: questa è la forma del piede più comune, ed è caratterizzata da un alluce più lungo delle altre dita, che sono sempre più corte a scalare. In linea di massima si tratta di piedi sottili, che in alcuni casi possono avere problemi a calzare decollete e ballerine senza lacci; questi modelli rischiano di scappare via dal piede, come se fossero troppo grandi per vestirlo nel modo corretto. La soluzione? Scegliere proposte dotate di cinturini, che frenano il piede, o utilizzare dei “salvatallone” da inserire nelle scarpe: mai cedere ad una taglia più piccola della propria, perché quello che all’inizio sembra sopportabile a lungo andare diventa una morsa per le dita del piede, schiacciate in una lunghezza troppo ridotta.

Se hai questo problema ricordati sempre che con il freddo le estremità si asciugano, quindi provare una scarpa di una taglia in meno in pieno inverno e calzarla quasi alla perfezione è possibile, ma indossarla poi a primavera con temperature più miti diventerà un’autentica tortura.

Alcuni esperti sostengono che il piede egizio sia quello più predisposto a sviluppare l’alluce valgo: questa patologia è principalmente legata alla genetica, se hai dubbi sullo stato di salute dei tuoi piedi l’unica cosa da fare è interrogare un ortopedico, che dopo un’accurata visita ti darà tutti i consigli del caso, studiati per i tuoi piedi e per le tue esigenze. Noi ci limitiamo a ricordarti che le scarpe di una taglia in meno non fanno bene al tuo piede, a maggior ragione se l’alluce valgo è una patologia presente nella tua famiglia!

Piede greco: se il dito più lungo del tuo piede non è l’alluce, ma il secondo dito (o illice), questa è la forma da studiare. Il dolore che potresti riscontrare con le scarpe a punta corta è causato proprio dalla mancanza di spazio per il dito più lungo; conosciuto anche come piede di Morton, il piede greco può sviluppare fastidi legati alla lunghezza del secondo dito, su cui poggerà gran parte del peso corporeo.

A questo proposito, attenzione ai sandali con listini posizionati male, troppo arretrati verso la caviglia: il rischio è che non contengano bene il piede, causando abrasioni proprio al secondo dito più lungo.

Piede romano: se le prime 3 dita sono della stessa lunghezza, e le altre due sono più corte, questo è il tuo piede. In linea generale un piede romano tende ad avere la pianta larga, quindi attenzione a punte corte e strette, potrebbero risultare eccessive per te. Se vuoi creare un effetto ottico allungante sul piede scegli tonalità simili a quella della tua pelle, ed evita le decorazioni troppo elaborate posizionate sulle dita.

Sai che anche la larghezza della pianta del piede influisce su come calzerai le scarpe? E lo stesso vale anche per la lunghezza delle dita!

Pensa alle decollete classiche a punta: ti sei mai accorta che lo stesso identico modello su alcuni piedi mette parecchio in mostra l’attaccatura delle dita, dettaglio che su altri piedi si nota meno? Di solito le dita più lunghe mostrano più “toe cleavage” all’altezza della scollatura della scarpa, soprattutto se sono abbinate ad una zona plantare più ampia, che viene quindi “contenuta” nella scarpa.

Quindi sì, la scollatura delle scarpe può essere più o meno profonda, ma a fare la differenza sarà il piede che le calzerà!

Hai già capito qual è la tua forma del piede? Fai un giro nella tua scarpiera e prova anche a valutare i tuoi acquisti, ti basterà limitare l’utilizzo dei modelli meno adatti a te alle occasioni che non prevedono grandi camminate per rendere più felici i tuoi piedi!

Forme del piede e scarpe, come scegliere i modelli giusti

Autore Sara Mallia

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