Se pensando alla storia dei Chelsea boots ti vengono in mente le foto dei Beatles è normale, perché questo tipo di stivaletto è esploso negli anni ’60, ma per capirne le origini dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, e tornare al periodo in cui sul trono inglese sedeva la regina Victoria.
Nella prima metà del 1800 J. Sparkes-Hall, il calzolaio di fiducia della Regina, ideò un paio di stivaletti in morbida pelle, dotati di elastico laterale che semplificava di molto la calzata; pensati per vestire i piedi del principe Albert, questi booties avevano un nome molto meno famoso di quello che utilizziamo oggi, “J. Sparkes-Hall’s Patent Elastic Ankle Boots”.
Il calzolaio reale ha continuato per anni a migliorare il suo design, tanto che nel 1837 le sue creazioni sono arrivate a vestire le estremità della Regina, innamorata della loro morbidezza e praticità; da quel momento gli stivaletti sono apparsi ai piedi di tante autorità, che ne apprezzavano la comodità per le passeggiate a cavallo, abbinata spesso a linee pulite che consentivano di farne uso anche durante feste e banchetti.


Come puoi immaginare l’elastico impiegato nei primissimi modelli non era come quello che si trova oggi, si trattava di materiali poco duraturi seppur innovativi per il periodo; la rivoluzione in questo senso è iniziata nel 1939, anno in cui Charles Goodyear ha ideato la gomma vulcanizzata, un nuovo materiale elastico che iniziò ad essere impiegato anche nei famosi “balmoral boots”.
Negli anni seguenti questi stivaletti hanno iniziato a girare il mondo, prima grazie ad alcuni politici americani che ne avevano scoperta la comodità, poi per merito dei marinai che dopo essere stati reclutati scalzi avevano capito l’importanza di tenere i piedi all’asciutto.
Ma è tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 che gli stivaletti con l’elastico prendono il sopravvento nella Swinging London, proprio a Chelsea: avvistati ai piedi dei Rolling Stones e dei Beatles, i Chelsea boots si trasformano in divisa di stile, in oggetto del desiderio.

In quel periodo la punta sfilata e il tacco cubano erano spesso abbinati a pellami scuri vagamente lucidi, ma negli anni i beatles sono stati declinati in infinite versioni una più particolare dell’altra.
Oggi i Chelsea boots hanno uno stile trasversale, vestono indistintamente i piedi maschili e quelli femminili, e sono degli alleati straordinari nelle stagioni fredde: adatti anche alla pioggia, grazie al loro spirito British conquistano al primo passo, e sono destinati a durare per molti inverni.
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Ho ideato i Chelsea Boots bordeaux perché ogni guardaroba ha bisogno di un tocco di stile impeccabile e rigoroso, abbinato ad un pizzico di brio, dato in questo caso dalla forma inaspettata del morbido elastico e dalla suola in gomma bio; questo modello si chiama Virginia, in onore di Viriginia Woolf.
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Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo. Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori. Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai.
(Virgina Woolf)
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