Un paio di giorni fa ti ho chiesto, attraverso le Instagram Stories, di raccontarmi le tue storie di shopping online da incubo, le esperienze che ti hanno fatto dubitare della serietร degli acquisti a distanza almeno per un po’. Ho letto davvero cose incredibili e ne ho selezionate tre per farci una risata tutte insieme.
In fondo trovi anche una delle mie esperienze di shopping online da incubo, che risale al periodo in cui avevo appena aperto il mio blog di scarpe, piรน di tredici anni fa.
Inutile dire che oggi le cose sono cambiate e lo shopping online รจ diventato un modo fantastico per comprare nella calma della tua casa, a qualsiasi ora, selezionando con cura capi di qualitร e siti affidabili. Esistono anche realtร poco serie, ma si notano a distanza, credimi!
Shopping online da incubo #1: le mutande mestruali impossibili da indossare
Ho voluto provare le mutande mestruali, per capire se mi sentissi a mio agio sono partita con delle mutande poco costose. Le compro nere, color carne e rosa cipria (con foto dei colori). Mi arriva una mail per informarmi che il rosa cipria non era disponibile e mi avrebbero inviato il viola, scelto da loro. Mi arriva un pacchettino microscopico, le mutande non erano confezionate ma piegate tra di loro e inserite direttamente nella busta della spedizione, inaccettabile per un prodotto del genere. Il viola alla fine era fucsia. Su consiglio del sito ho preso una taglia in piรน della mia, inutile dato che erano comunque strettissime e quando ho provato ad indossarle a lavoro un pomeriggio sono dovuta andare in bagno a strappare le cuciture dell’interno gamba. Quando le indossi sotto pantaloni o gonne fanno proprio effetto pannolino. Dimentico qualcosa? Tessuto osceno, sembra il tessuto dei costumi ma un po’ piรน brutto. Nessuna etichetta del marchio o qualcosa che identificasse ste mutande! Talmente ero shockata dalla confezione che non ho pensato al fatto di restituirle ma le ho subitissimo lavate e mi sono resa conto della mia azione poco dopo.
Shopping online da incubo #2: la borsa cheap
Ero alla ricerca della borsa perfetta per completare il mio look per un matrimonio. Dopo aver navigato su diversi siti di moda, mi sono innamorata perdutamente di una borsa elegante con dettagli dorati vista su una pagina Instagram. Convinta che fosse l’accessorio ideale, l’ho acquistata entusiasta senza passare da un sito vero e proprio, ma concludendo l’acquisto via Instagram.
Quando la borsa รจ finalmente arrivata, il mio entusiasmo si รจ trasformato in delusione. La borsa che avevo immaginato era molto diversa dalla realtร . I dettagli dorati sembravano piรน cheap che chic, e il materiale sembrava essere di qualitร inferiore rispetto a quanto descritto sul sito.
Ho cercato di contattare il servizio clienti, ma la loro risposta, arrivata dopo 4 giorni รจ stata vaga e inutile. Ho insistito spiegando che era proprio diversa dal prodotto in foto, ho chiamato, mandato messaggi e foto, di tutto pur di poter fare il reso, ma alla fine mi hanno bloccata e non c’รจ stato verso.
Shopping online da incubo #3: le scarpe Louboutin tarocche
Volevo queste maledette Louboutin da anni, le cercavo online, salvavo foto, era diventata un’ossessione talmente forte che pure con amici e parenti non parlavo d’altro. Tutto mi aspettavo tranne che il mio ragazzo, completamente inesperto per le cose che riguardano la moda, decidesse di comprarle online.
Me le ha date per l’anniversario, nell’istante in cui ho visto la scatola ho capito che erano false, la scatola era di carta moscia, la scritta sfocata… l’ho aperta e dentro c’erano le decollete piรน brutte e puzzolenti di plastica mai viste, non volevo arrabbiarmi perchรฉ il gesto รจ stato carino ma sono scoppiata a piangere e ci ho messo 10 minuti a calmarmi.
Non contenti abbiamo preteso il reso, la spedizione in Cina ci รจ costata una botta e non abbiamo mai saputo se le scarpe sono arrivate, ma rivisto i soldi, mai piรน niente. Perรฒ mi รจ passata la voglia di Louboutin, quello sรฌ!
Shopping online da incubo #4: il cappotto al posto dei sandali
Siamo giunte al momento del mio racconto, dopo aver riso sulle disgrazie della mia community.
Credo fosse il 2009, nel mio blog di scarpe pubblicavo spesso recensioni del mio shopping e dei primi siti ecommerce che vendevano modelli interessanti e particolari. Un bel giorno mi innamoro di un paio di sandali in vernice nera con un inserto a catena oro, una cosa finissima come puoi immaginare, presenti nel catalogo di un noto sito di intimo americano, che negli States vende anche abbigliamento.
Li ho tenuti sotto controllo per settimane, le spese doganali mi preoccupavano piรน della spedizione internazionale, poi un giorno ho preso coraggio e li ho ordinati.
Dopo piรน di dieci giorni (ah, i vecchi tempi andati) ho ricevuto il pacco, che dal primo secondo mi รจ sembrato troppo grande per delle semplici scarpe: l’ho posizionato in mezzo alla mia camera da letto, convinta che siccome negli States tutto รจ grande anche la scatola era gigante per tradizione. Ho tagliato lo scotch, ho sollevato prima le alette di cartone della scatola e poi uno strato di carta velina profumato di zucchero filato, e mi sono trovata tra le mani un piumino trapuntato rosso fuoco taglia xxl.
Dei sandali non c’era alcuna traccia, niente, non pervenuti.
Da persona notoriamente ansiosa il mio primo pensiero รจ stato “ho sbagliato io ad ordinare”, e invece no, avevano sbagliato loro. Nel mondo una donna stava vivendo lo stesso incubo, voleva indossare il piumino e si รจ trovata tra le mani dei sandali di dubbio gusto.
Per fortuna lo scambio si รจ risolto e io ho potuto indossare i miei sandali volgarotti, per piรน di un’occasione.
Tornassi indietro nel tempo, mi terrei il piumino.
